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Lo strumento del regolamento comunale in materia di accertamento tributario: opportunità e limitazioni Dr Lucio Catania 1
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA I Comuni sono dotati di autonomia normativa e finanziaria, secondo quanto garantito dalle disposizioni costituzionali (artt. 117 e 119) e da quelle ordinarie. Le fonti normative che governano la funzione accertativa e quelle sanzionatoria dei Comuni sono contenute nelle leggi che riguardano i diversi tributi locali. Dr Lucio Catania 2
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA Articolo 119 • I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni Comuni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel spesa rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea. • I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i princìpi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. • Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio. Dr Lucio Catania 3
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA Articolo 53 • Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. • Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. Articolo 23 • Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge. Dr Lucio Catania 4
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA Nell’ambito della potestà legislativa regionale e dei principi fondamentali dello Stato, gli Enti locali non potranno mai introdurre nuovi tributi, in quanto dotati solo del potere regolamentare e non anche normativo. Dr Lucio Catania 5
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA La previsione costituzionale (ex art. 119 c. 2) secondo la quale “stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario” è interpretabile solo nel senso che, fermo il potere esclusivo dello Stato e delle Regioni di introdurre nuove imposte ciascuno nei propri ambiti esercitato attraverso l’organo legislativo Dr Lucio Catania 6
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA La Corte Costituzionale – con diverse sentenze – ha affermato che lo Stato, nell’esercizio della propria competenza legislativa a determinare i principi di coordinamento del sistema tributario, ha il potere di fissare, per legge, gli spazi ed i limiti entro i quali potrà esplicarsi la potestà impositiva di Regioni ed Enti Locali Dr Lucio Catania 7
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA Ad oggi, come riconosciuto dalla stessa Corte Costituzionale, non sussistono (se non in limiti ristrettissimi) tributi propri comunali. I tributi di cui lo Stato destina il gettito, in tutto o in parte, agli Enti autonomi sono istituiti e disciplinati da legge statale, salvo gli aspetti che la stessa legge rimette all’autonomia degli Enti territoriali. Dr Lucio Catania 8
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA Gli Enti locali (Comuni ed ex Province) potranno: • a) decidere in merito all'applicazione o meno di tributi istituiti e disciplinati nei loro caratteri costitutivi tributi dallo Stato o dalle Regioni nonché le modalità applicative degli stessi nel rispetto della legislazione vigente; • b) stabilire ed applicare, ossia disporre e regolamentare i casi accessori al rapporto tributario, accessori che non riguardino quindi le caratteristiche fondanti del rapporto tributario, quali la determinazione del soggetto passivo, della fattispecie imponibile (o presupposto di fatto) e delle esenzioni. Dr Lucio Catania 9
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA L'art. 52 del D. Lgs. 446/1997, in attuazione dei principi e 446/1997 criteri direttivi contenuti nelle lettere a) e b) del c. 149 dell'art. 3 della L. 662/1996, stabilisce che Province e Comuni possono disciplinare con regolamento le proprie entrate, anche tributarie, salvo che per quanto attiene tributarie alla individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e della aliquota massima. Gli Enti Locali hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite. Dr Lucio Catania 10
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA Art. 52 D. Lgs. 446/1997. - Potestà regolamentare generale delle province e dei comuni Le province ed i comuni possono disciplinare con regolamento le proprie entrate, anche tributarie, salvo per quanto attiene alla individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e della aliquota massima dei singoli tributi, nel rispetto delle esigenze di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti. Per quanto non regolamentato si applicano le disposizioni di legge vigenti. Dr Lucio Catania 11
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Sembra che molti Comuni sia incorsi in irregolarità sulle modalità di calcolo della TARI ed in particolare sulla parte variabile applicata alle pertinenze. A svelare la possibile irregolarità è stato il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, nel corso di un question time a Montecitorio. Dr Lucio Catania 12
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE La Tari comprende una quota fissa e una variabile. La prima è in proporzione ai metri quadrati dell'abitazione mentre la seconda cresce secondo il numero dei membri della famiglia. Dr Lucio Catania 13
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE L’art. 1, comma 651, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, prevede che “Il comune nella commisurazione della tariffa tiene conto dei criteri determinati con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158” Dr Lucio Catania 14
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE In ordine alla determinazione della tariffa, il citato D. P. R. dispone che la stessa è composta da una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti; la tariffa inoltre è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica. Quanto alla strutturazione della tariffa, l’art. 5, comma 1 del D. P. R. n. 158 del 1999 prevede che la parte fissa per le utenze domestiche è determinata secondo quanto specificato nel punto 4. 1 dell’allegato 1 allo stesso D. P. R. e, quindi, in base alla superficie e alla composizione del nucleo familiare. Dr Lucio Catania 15
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Per la parte variabile della tariffa, il comma 2 dell’art. 5, stabilisce che questa “è rapportata alla quantità di rifiuti indifferenziati e differenziati specificata per kg, prodotta da ciascuna utenza”. Tuttavia, se non è possibile misurare i rifiuti per singola utenza, il comma 4 dello stesso art. 5 stabilisce che la quota variabile della tariffa relativa alla singola utenza viene determinata applicando un coefficiente di adattamento* (*)secondo la procedura indicata nel punto 4. 2 dell'allegato 1 al D. P. R. n. 158 del 1999. Dr Lucio Catania 16
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Per utenza domestica che deve intendersi comprensiva sia delle superfici adibite a civile abitazione sia delle relative pertinenze. Il MEF, nella sua circolare n. 1/DF del 20 novembre scorso, richiama anche quanto riportato nell’art. 16 del Prototipo di Regolamento per l’istituzione e l'applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), i cui principi possono ritenersi applicabili anche relativamente alla TARI, il quale prevede che “la quota fissa della tariffa per le utenze domestiche è determinata applicando alla superficie dell’alloggio e dei locali che ne costituiscono pertinenza le tariffe per unità di superficie parametrate al numero degli occupanti…” Dr Lucio Catania 17
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE La quota fissa di ciascuna utenza domestica deve essere calcolata moltiplicando la superficie dell’alloggio sommata a quella delle relative pertinenze per la tariffa unitaria corrispondente al numero degli occupanti dell’utenza stessa, mentre la quota variabile è costituita da un valore assoluto, vale a dire da un importo rapportato al numero degli occupanti che non va moltiplicato per i metri quadrati dell’utenza e va sommato come tale alla parte fissa. Dr Lucio Catania 18
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Rispetto alle pertinenze dell’abitazione si deve computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell’utenza domestica. Dr Lucio Catania 19
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE – ESEMPIO MINISTERIALE PRIMO NUCLEO FAMILIARE Mq abitazione Parte fissa Parte variabile TARI TOTALE 100 Mq 100 x € 1, 10= € 110 € 163, 27 110+163, 27=€ 273, 27 SECONDO NUCLEO FAMILIARE ABITAZIONE Mq abitazione Parte fissa Parte variabile TOTALE 80 Mq 80 x € 1, 10=88 € 163, 27 88+163, 27=251, 27 Mq abitazione Parte fissa Parte variabile TOTALE 20 Mq 20 x € 1, 10=22 € 163, 27 22+163, 27=185, 27 PERTINENZA TOTALE TARI SECONDO NUCLEO FAMILIARE Dr Lucio Catania € 436, 54 20
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE DICE IL MINISTERO (Circolare 1/DF del 20 novembre 2017) Un diverso modus operandi da parte dei comuni non troverebbe alcun supporto normativo, dal momento che condurrebbe a sommare tante volte la quota variabile quante sono le pertinenze, moltiplicando immotivatamente il numero degli occupanti dell’utenza domestica e facendo lievitare conseguentemente l’importo della TARI. Dr Lucio Catania 21
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE I regolamenti comunali, in genere non contengono un’espressa e univoca previsione in ordine alle concrete modalità di calcolo della tassa. L’errore spesso di manifesta in sede di avviso bonario o inviti di pagamento che specificano le somme dovute per ogni utenza. Dr Lucio Catania 22
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE CONTINUA IL MINISTERO Qualora, peraltro, i comuni abbiano adottato disposizioni il cui contenuto si riveli difforme rispetto ai criteri di calcolo in questa sede chiariti, si invitano gli stessi a procedere ai necessari adeguamenti delle proprie previsioni regolamentari. Dr Lucio Catania 23
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE La materia oggetto del contendere modalità di calcolo della parte variabile del tributo attiene alla individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, e quindi è esclusa dalle materie che il Comune può disciplinare con propria norma regolamentare. Dr Lucio Catania 24
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE I Comuni possono stabilire ed applicare, ossia disporre e regolamentare i casi accessori al rapporto tributario, che non riguardino quindi le caratteristiche fondanti dello stesso, quali la determinazione del soggetto passivo, della fattispecie imponibile (o presupposto di fatto) e delle esenzioni. Dr Lucio Catania 25
CASO TARI, PARTE VARIABILE RIMEDI PER IL CONTRIBUENTE Il rimedio del ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale è possibile solo se il relativo avviso di accertamento è stato notificato di recente. Il ricorso (o il reclamo con eventuale proposta di mediazione ai sensi dell’art. 17 bis del D. Lgs. n. 546/1992), infatti, è proponibile solo entro sessanta giorni dalla notifica. Se il ricorso è presentato tempestivamente, il giudice tributario può disapplicare l’eventuale norma regolamentare in contrasto con la legge. Dr Lucio Catania 26
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Se è già spirato il termine di sessanta giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento, il ricorso alla C. T. P. non è ammissibile. Se il ricorso è ammissibile ed il giudice tributario decide in senso favorevole per il contribuente, la sentenza ha validità solo tra le parti. Dr Lucio Catania 27
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Ancora più improbabile è la circostanza che il contribuente sia in tempo ad impugnare dinanzi al Tar l'intero regolamento comunale relativo alla Tari, giacché verosimilmente lo stesso sarà stato approvato anni prima. Dr Lucio Catania 28
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE La strada più perseguibile è quella della presentazione di un’istanza di rimborso, rivolta ai Comuni che hanno applicato in maniera errata il tributo. I contribuenti, preliminarmente, devono verificare se il loro Comune ha davvero sbagliato ed hanno diritto al rimborso. Se la quota variabile è calcolata erroneamente, allora il contribuente potrà chiedere il rimborso al Comune presentando una richiesta in carta libera contenente tutti i dati necessari. Dr Lucio Catania 29
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Il problema si trasferisce, quindi, sui Comuni. Ciascun Ente, se ritiene di essere incorso in errore, può decidere se gestire le singole richieste di rimborso oppure rideterminare complessivamente il proprio piano tariffario relativamente alle utenze domestiche. Dr Lucio Catania 30
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Giova ricordare che la Tari deve coprire integralmente il costo del servizio e se il 100% è stato raggiunto con l’errata applicazione del tributo sulle pertinenze si aprirà un grosso problema. Il minore importo gravante su alcuni contribuenti, finirà con lo spalmarsi sul resto dei contribuenti (la rideterminazione della quota variabile, di fatto, potrebbe comportare anche una riduzione dell’importo da rimborsare al singolo contribuente). Dr Lucio Catania 31
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Gli oneri del rimborso – secondo quanto osserva pure ANUTEL – si potrebbero ritenere imputabili ad uno scostamento tra il gettito a preventivo e quello a consuntivo, derivante da eventi non prevedibili e non dipendenti da negligente gestione del servizio. Tale soluzione determinerebbe un aggravio sui piani finanziari degli anni futuri, conseguente aumento tariffario. Dr Lucio Catania 32
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Nel caso d’illegittimo diniego alla richiesta del rimborso, per i contribuenti si riapre la strada del ricorso alla C. T. P. , stavolta non per chiedere il parziale annullamento dell’avviso di accertamento ma contro il diniego al rimborso. Nel caso in cui il contribuente abbia versato anche l’importo illegittimamente richiesto, lo stesso ha cinque anni di tempo per chiedere il rimborso. Dr Lucio Catania 33
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Se il Comune notifica il diniego espresso al rimborso, il ricorrente ha sessanta giorni di tempo per impugnare il provvedimento. Qualora il Comune non risponda all’istanza, decorsi novanta giorni, si può impugnare il silenzio-rifiuto davanti alla Commissione tributaria provinciale competente per territorio. Dr Lucio Catania 34
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Nell’esaminare la questione, il MEF ha fatto riferimento al Prototipo di Regolamento IUC, applicabile anche alla Tari, con riferimento ai fruitori delle utenze domestiche. Il Prototipo, però, non è fonte legislativa ed, in materia di tributi locali, il singolo Comune ha potere regolamentare. Dr Lucio Catania 35
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE L'art. 52 del D. Lgs. 446/1997, in attuazione dei principi e criteri direttivi contenuti nelle lettere a) e b) del c. 149 dell'art. 3 della L. 662/1996, stabilisce che Province e Comuni possono disciplinare con regolamento le proprie entrate, anche tributarie, salvo che per quanto attiene all’individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e dell’aliquota massima. Il riferimento per il quale i Comuni avrebbero sbagliato ad applicare il tributo, quindi, non può che essere quello legislativo e non certo il prototipo di regolamento, citato dal sottosegretario. Dr Lucio Catania 36
POTERE REGOLAMENTARE E CASO TARI, PARTE VARIABILE Non appare legittimo, NEMMENO PER VIA REGOLAMENTARE, un ricalcolo retroattivo delle tariffe. Anche il suggerimento ministeriale di necessari adeguamenti delle proprie previsioni regolamentari queste avrebbero valore solo per il futuro. Dr Lucio Catania 37
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA I regolamenti sono approvati con deliberazione del comune e della provincia non oltre il termine di approvazione del bilancio di previsione e, qualora lo fossero, non hanno effetto prima del 1 gennaio dell'anno successivo. I regolamenti sulle entrate tributarie sono comunicati, unitamente alla relativa delibera comunale o provinciale al Ministero delle finanze, entro trenta giorni dalla data in cui sono divenuti esecutivi e sono resi pubblici mediante avviso nella Gazzetta Ufficiale. Il Ministero delle finanze può impugnare i regolamenti per vizi di legittimità avanti gli organi di giustizia amministrativa. Dr Lucio Catania 38
FISCALITA’ LOCALE - TERMINI APPROVAZIONE REGOLAMENTI ED ALIQUOTE Al comma 3 dell'articolo 193 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono aggiunte le seguenti parole: “con riferimento a squilibri di parte capitale. . per il ripristino degli equilibri di bilancio e in deroga all'articolo 1, comma 169, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, l'ente può modificare le tariffe e le aliquote relative ai tributi di propria competenza entro la data di cui al comma 2”. Spe. S. 2016 Dr Lucio Catania 39
FISCALITA’ LOCALE - TERMINI APPROVAZIONE REGOLAMENTI ED ALIQUOTE La data del comma 2 è quella stabilita per il termine per l'approvazione della deliberazione di salvaguardia degli equilibri (prima fissato al 30 settembre, oggi anticipato al 31 luglio) e a luglio condizione che sia riscontrato un disequilibrio di bilancio. Questo strumento, comunque, non consente di consente fronteggiare situazioni di squilibrio nei conti del servizio verificatesi dopo il termine stabilito Spe. S. 2016 Dr Lucio Catania 40
FISCALITA’ LOCALE POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA I regolamenti, per quanto attiene all'accertamento e alla riscossione dei tributi e delle altre entrate, sono informati ai seguenti criteri: a) l'accertamento dei tributi può essere effettuato dall'ente locale anche in forma associata; b) qualora sia deliberato di affidare a terzi, anche disgiuntamente, la liquidazione, l'accertamento e la riscossione dei tributi e di tutte le altre entrate, le relative attività sono affidate: 1) a società in house 2) a soggetti iscritti in apposito albo ministeriale. Spe. S. 2016 Dr Lucio Catania 41
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA I regolamenti, per quanto attiene all'accertamento e alla riscossione dei tributi e delle altre entrate, sono informati ai seguenti criteri: a) l'accertamento dei tributi può essere effettuato dall'ente locale anche in forma associata; b) qualora sia deliberato di affidare a terzi, anche disgiuntamente, la liquidazione, l'accertamento e la riscossione dei tributi e di tutte le altre entrate, le relative attività sono affidate: 1) a società in house 2) a soggetti iscritti in apposito albo ministeriale. Dr Lucio Catania 42
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA Il primo ordine di limiti (interni) discende dal primo comma dell'art. 52 D. Lgs 446/1997, in base al quale il Comune NON PUO’ intervenire su: : • presupposto di applicazione del tributo; • base imponibile e dai criteri per la sua determinazione; • soggettività passiva e misura massima di tassazione Dr Lucio Catania 43
POTESTA’ DEI COMUNI IN MATERIA TRIBUTARIA Altri limiti esterni sono fissati da norme di legge e riguardano: • le agevolazioni e le esenzioni previste dalle leggi statali, che non possono quindi essere compresse, se non in presenza di una specifica disposizione, come quella contenuta nell'art. 59 D. Lgs. 446/1997 in tema di ICI. • I termini per la richiesta di rimborso delle somme indebitamente pagate, che non possono essere abbreviati; • I termini di decadenza e prescrizione stabiliti per l’accertamento, la liquidazione e la riscossione dei tributi che non possono essere modificati in senso peggiorativo; Dr Lucio Catania 44
I REGOLAMENTI IUC Dr Lucio Catania 45
I REGOLAMENTI IUC Alcuni Comuni hanno deliberato più volte in materia di IUC ed, in particolare, di Tasi. Questo ha portato ad avere pubblicato più delibere. Il contribuente è stato costretto a leggerle tutte per ricostruire quanto dovuto. Dr Lucio Catania 46
I REGOLAMENTI IUC Secondo quanto pubblicato da «Italia. Oggi» nelle delibere del comune di Palermo, alcune delibere sono fatte a penna, con scrittura incomprensibile. Il Comune di Flero ha previsto un’astrusa espressione algebrica Il Comune di Ripabottoni ha previsto una detrazione di 200 euro a favore dei nuclei familiari con soggetti con disabilità superiore al 100% Dr Lucio Catania 47
I REGOLAMENTI IUC Il Comune di Agropoli ha previsto l’aliquota dell’ 1, 5 per mille per le unità immobiliari «in uso a familiari» senza specificare il grado di parentela o affinità. Il Comune di Bologna ha fissato ben 24 diverse misure di detrazione da applicarsi all’abitazione principale. Il Comune di San Marco dei Cavoti ha previsto una riduzione del 50% a favore di chi adotta un cane. Dr Lucio Catania 48
INDISPONIBILITA’ OBBLIGAZIONE TRIBUTARIA Secondo l’impostazione dottrinaria e giurisprudenziale tradizionale, nel nostro ordinamento vige il principio dell’indisponibilità dell’obbligazione tributaria, in primo luogo quale corollario del principio di legalità, in connessione quindi alla natura vincolata dell’azione amministrativa in materia tributaria. La necessaria previsione dell’obbligazione tributaria in disposizioni imperative, vincolanti sia per i soggetti passivi del tributo che per l’Ente impositore, comporta il necessario esercizio, da parte di quest’ultimo, dei esercizio poteri conferitigli, senza esercizio alcuno di discrezionalità. L’indisponibilità dell’obbligazione tributaria viene ricondotta ai principi di capacità contributiva (art. 53, comma 1) ed imparzialità nell’azione della pubblica amministrazione (art. 97), espressione entrambi del più generale principio di eguaglianza nell’ambito dei rapporti tributari. Dr Lucio Catania 49
INDISPONIBILITA’ OBBLIGAZIONE TRIBUTARIA I Comuni non sono autorizzati a deliberare condoni fiscali sui tributi propri, perché non rientra nelle loro competenze. L’art. 13 della Legge n. 289/2002 prevede in teoria che: “con riferimento ai tributi propri, Regioni, Province e Comuni possano stabilire – con le forme previste dalla legislazione vigente per l’adozione dei propri atti destinati a disciplinare i tributi stessi – la riduzione dell’ammontare delle imposte e tasse loro dovute, nonché l’esclusione o la riduzione dei relativi interessi e sanzioni, per le ipotesi in cui, entro un termine appositamente fissato da ciascun Ente (non inferiore a sessanta giorni dalla data di pubblicazione dell’atto), i contribuenti adempiano ad obblighi tributari precedentemente in tutto o in parte non adempiuti”. La norma, però, permette di applicare i condoni fiscali solo agli obblighi tributari omessi prima del 2002 e non successivamente. Dr Lucio Catania 50
INDISPONIBILITA’ OBBLIGAZIONE TRIBUTARIA Una interpretazione confermata anche dalla Giurisprudenza. In diverse sentenze la Corte di Cassazione ha dichiarato illegittimi i condoni fiscali deliberati dagli Enti locali se riferiti ad adempimenti relativi ad annualità successive al 2002, quindi dopo l’entrata in vigore della Legge 289/2002 (1 gennaio 2003). La Corte di Cassazione ha più volte sottolineato che l’art. 13 della suddetta legge attribuiva agli Enti locali una “potestà oggettivamente limitata” all’arco temporale e al condono fiscale previsto, ogni altro condono fiscale disposto dai Comuni al di fuori di questo limite è da ritenersi illegittimo. Dr Lucio Catania 51
INDISPONIBILITA’ OBBLIGAZIONE TRIBUTARIA La Sezioni Riunite della Corte dei Conti Sicilia (pronuncia n. 6/2007) hanno precisato che la norma deve essere oggetto di una “stretta interpretazione, considerato che l’istituzione di meccanismi di definizione agevolata relativamente ad obblighi tributari rimasti totalmente o parzialmente inadempiuti da parte dei contribuenti ha indubbiamente natura di evento eccezionale nell’ambito dell’ordinamento giuridico. Dr Lucio Catania 52
POTESTA’ REGOLAMENTARE TRIBUTI LOCALI La potestà regolamentare riconosciuta agli Enti locali in materia di tributi propri non può, comunque, limitarsi al semplice recepimento della normativa statale, bensì deve rappresentare l’opportunità per introdurre nel sistema normativo locale elementi specifici mutuati dalla realtà locale, al fine di adattare la normativa statale alla realtà locale. Dr Lucio Catania 53
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE IL TRIBUTO VA DISTINTO DALLE ALTRE ENTRATE PUBBLICHE: • Scaturenti da contratto • Scaturenti da prestiti coattivi o emissione di moneta • Conseguenti a successione a favore dello Stato di patrimoni privati • Derivanti da sanzioni economiche (contravvenzioni) Dr Lucio Catania 54
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE NON SONO TRIBUTI (pur determinando una parziale limitazione della libertà contrattuale del privato): • I prezzi-corrispettivi determinati dalla P. A. in regime di monopolio, collegati ai costi di produzione, senza l’obiettivo di conseguire lucro (es. : canoni d’acqua) Dr Lucio Catania 55
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE NON SONO TRIBUTI I COMPENSI DI SERVIZI CHE SODDISFANO BISOGNI PRIVATI E DIVISIBILI SONO TRIBUTI I COMPENSI DI BISOGNI INDIVISIBILI E GENERALI NON FORNIBILI IN BASE A CONTRATTAZIONE PRIVATA Dr Lucio Catania 56
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE IN MATERIA DI SANZIONI AMMINISTRATIVE La Corte Costituzionale (sentenza n. 130 del 14 maggio 2008) ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 2, comma 1, nella parte in cui attribuisce alla giurisdizione tributaria le controversie relative alle sanzioni comunque irrogate da uffici finanziari, anche laddove esse conseguano alla violazione di disposizioni non aventi natura DI STABILITA' Dr Lucio Catania 57
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE SANZIONI CODICE DELLA STRADA • La sanzione non è tributo • La sanzione non è comminata da un ufficio tributario Dr Lucio Catania 58
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE BOLLO AUTO Le controversie in materia di tasse automobilistiche sono devolute alla giurisdizione delle Commissioni tributarie Dr Lucio Catania 59
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE CANONE PER L’ACQUA POTABILE La giurisdizione non appartiene al giudice tributario, bensì a quello ordinario. Si tratta, infatti, di un’entrata non fondata sull’esercizio della potestà impositiva degli enti locali. Cassazione civile, sezione unite 12 luglio 2001, n. 9489 Dr Lucio Catania 60
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE I canoni di fognatura e depurazione, invece, avevano natura tributaria, fino all’entrata in vigore della L. n. 488/1998, con proroga al 3 OTTOBRE 2000. A partire da tale data anche i canoni di fognatura e depurazione hanno acquisito natura patrimoniale. Dr Lucio Catania 61
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE IN MATERIA DI FERMO DI BENI MOBILI REGISTRATI E DI IPOTECA LA GIURISDIZIONE APPARTIENE AL GIUDICE TRIBUTARIO SOLO QUANDO IL PROVVEDIMENTO IMPUGNATO CONCERNE LA RISCOSSIONE DI TRIBUTI Dr Lucio Catania 62
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE IN MATERIA DI COSAP Esclusa la competenza delle Commissioni Tributarie (sentenza Corte Costituzionale n. 64 del 14 marzo 2008) Dr Lucio Catania 63
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE La tariffa di igiene ambientale o TIA (oggi sostituita dalla Tari) è il sistema di finanziamento comunale della gestione dei rifiuti, introdotto in dal Decreto Ronchi. In teoria la Tariffa doveva sostituire la Tassa e quindi non avere natura tributaria, in effetti – a prescindere dal nomen iuris – la TIA 1 ha conservato natura tributaria. La TIA 2 è un corrispettivo e non ha natura tributaria. Dr Lucio Catania 64
LE PECULIARITA’ DELLE ENTRATE TRIBUTARIE L’importo pagato per la TIA 1 non corrisponde effettivamente ad un servizio reso, atteso che l’obbligo di pagamento sussiste anche nell’ipotesi in cui il cittadino non utilizzi affatto il servizio, il che porta ad escludere la sussistenza del rapporto sinallagmatico posto alla base dell’assoggettamento ad IVA, caratterizzato dal pagamento di un «corrispettivo» per la prestazione di servizi (da ultimo: Cassazione, sentenza n. 5627/2017 del 7 marzo 2017). La natura tributaria della Tia 1 comporta l’esenzione Iva Quanto al termine di prescrizione per la ripetizione dell’indebito, la Corte di cassazione ha ritenuto applicabile il termine decennale. Dr Lucio Catania 65
IL FUNZIONARIO RESPONSABILE DEL TRIBUTO Il Ministero dell’Interno, con circolare 21 giugno 1993, n. 3, rispetto all’Ici, aveva precisato che con il termine "funzionario responsabile del tributo" è da intendersi il responsabile della funzione e non chi è inquadrato nell'ottava qualifica funzionale, oggi categoria D. Lo stesso Ministero ha, inoltre, precisato che qualora il funzionario individuato appartenga alla sesta qualifica, oggi categoria C, dovrà essere in possesso almeno del diploma di ragioneria. Dr Lucio Catania 66
IL FUNZIONARIO RESPONSABILE DEL TRIBUTO Di norma, però, il funzionario di cui all'art. 11 del decreto legislativo n. 504/1992, va identificato con la figura massima apicale dell'area economico-finanziaria presente nel Comune anche se di qualifica funzionale inferiore all'ottava. Nel caso in cui non si fossero verificate le condizioni precedenti, ovvero la figura massima apicale presente nella pianta organica del Comune fosse stata inferiore alla VI qualifica funzionale, le funzioni relative all'imposta dovevano essere affidate al Segretario Comunale. Dr Lucio Catania 67
IL FUNZIONARIO RESPONSABILE DEL TRIBUTO MINISTERO DELL’INTERNO PARERE 21 AGOSTO 2012 Il Ministero dell’Interno ha risposto ad un Comune in merito alla possibilità che una dipendente di cat. C 5, priva del diploma di ragioneria, ma nominata Funzionaria Responsabile ICI fino al 2006, potessere nominata Funzionario Responsabile IMU. Il Ministero ha evidenziato preliminarmente che gli enti devono provvedere, attraverso lo strumento regolamentare, a definire la propria struttura organizzativa stabilendo le modalità di conferimento dei compiti ai dirigenti, o ai responsabili degli uffici, e dettando altresì i criteri e le norme secondo i quali gli stessi devono dirigere gli uffici. La struttura organizzativa dell’Ente prevede un dipendente di cat. D 3, quale Coordinatore dell’Area Economico finanziaria e un dipendente di cat. C, con profilo di istruttore contabile economo. Dr Lucio Catania 68
IL FUNZIONARIO RESPONSABILE DEL TRIBUTO Nella fattispecie il Ministero ha ritenuto che la responsabilità del tributo in parola spetti al dipendente di cat. D, Coordinatore dell’Area, potendo, tuttavia, la dipendente di categoria C, svolgere le funzioni di responsabile del procedimento con compiti di: - valutare, ai fini istruttori, le condizioni di ammissibilità e i requisiti di legittimazione necessari per l’emanazione del provvedimento finale; - compiere tutti gli atti istruttori; - curare l’indizione o indire le conferenze di servizi ex art. 14 della legge 241/1990; - adottare, se ne ha la competenza, il provvedimento finale, ovvero trasmettere gli atti all’organo competente per l’adozione. Dr Lucio Catania 69
IL FUNZIONARIO RESPONSABILE DEL TRIBUTO Alla luce delle considerazioni suesposte, il Ministero dell’Interno ritiene, pertanto, che la carenza dello specifico titolo di studio, di ragioniera, non consenta, di assumere la responsabilità del nuovo tributo IMU, valendo le medesime valutazioni svolte sull’l’ICI e, quindi, logicamente, ciò dovrebbe valere anche per la TARES. Dr Lucio Catania 70
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE IL BLOCCO DELLE ALIQUOTE E’ STATO PROROGATO ANCHE PER IL 2017 • Il comma 26 della L. 28 dicembre 2015 n° 208 (G. U. 30/12/2015) prevedeva il blocco degli aumenti dei tributi e delle addizionali per l’anno 2016, rispetto ai livelli deliberati entro il 31 luglio 2015 (l’ultimo giorno del mese è stato oggetto di sanatoria) e, solo per i Comuni della Sicilia, entro il 30 settembre 2015. • Il blocco non si applica alla TARI e agli enti locali che deliberano il dissesto e pre-dissesto ai sensi del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267. Dr Lucio Catania 71
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE Un’eccezione alla sospensione del comma 26 è contenuta nel comma 28 in base al quale “per l'anno 2016, limitatamente agli immobili non esentati, i Comuni possono mantenere con espressa deliberazione del consiglio comunale la maggiorazione della TASI di cui al comma 677 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, nella stessa misura applicata per l'anno 2015. Dr Lucio Catania 72
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE 677. Il comune, può determinare l'aliquota rispettando in ogni caso il vincolo TASI+IMU< aliquota massima consentita dalla legge statale per l'IMU al 31 dicembre 2013 (10, 6 per mille). Nella determinazione delle aliquote TASI possono essere superati i limiti stabiliti nel primo e nel secondo periodo, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0, 8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate. Dr Lucio Catania 73
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE • La finalità è di contenere il livello complessivo della pressione tributaria, in coerenza con gli equilibri generali di finanza pubblica. • L’efficacia delle leggi regionali e delle deliberazioni degli enti locali nella parte in cui prevedono aumenti dei tributi e delle addizionali attribuiti alle regioni e agli enti locali è, pertanto, sospesa e rimangono in vigore le aliquote o le tariffe applicabili per l'anno 2015. Dr Lucio Catania 74
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE La ratio-legis, di contenimento della pressione fiscale, porta a ritenere che NON è consentito abolire benefici già deliberati dagli Enti (aliquote Enti agevolate, detrazioni o riduzioni) che comunque finirebbero per incidere sul carico fiscale. Dr Lucio Catania 75
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE Secondo la Corte dei Conti Abruzzo n. 35/2016* non solo è impedito aumentare aliquote o tariffe, ma è fatto divieto anche di istituire nuove imposte. Dr Lucio Catania 76
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE Alla stessa conclusione era pervenuto anche il Consiglio di Stato. Nel parere n. 4166/03, precisava che «anche se la norma dispone letteralmente la sospensione degli "aumenti" senza riferirsi espressamente alle delibere che "istituiscono" il tributo per la prima volta, è evidente che nel caso in cui un ente locale non avesse istituito l'addizionale comunale all'IRPEF l'aliquota per quell'anno sarebbe pari a "0" ed ogni variazione in aumento andrebbe comunque a variare l'assetto delle aliquote, aggravando la pressione fiscale esistente, in contrasto con la ratio sopra individuata» . Dr Lucio Catania 77
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE Il parere della Corte dei Conti Abbruzzo è condiviso e ripreso dal MEF, con la risoluzione 2/DF del 22 marzo 2016 che esclude la 2016 possibilità che l’ente locale introduca un nuovo tributo dal momento che appare del tutto palese che così operando si verrebbe a generare un aumento della pressione fiscale. Dr Lucio Catania 78
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE – CONTRIBUTO SBARCO I contributi (TRIBUTI) previsti dall’art. 4, comma 3 -bis, del D. Lgs. n. 23/2011, per l’anno 2016 gli stessi, quandanche istituiti, sono sospesi per la parte determinante un aumento della pressione fiscale rispetto al 2015. Dr Lucio Catania 79
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE – CONTRIBUTO SBARCO Se il Comune ha utilizzato lo 0, 8 per mille per aumentare l'aliquota TASI 2015 sulle abitazioni principali (ormai esentate), la maggiorazione si può mantenere nella stessa misura applicata per l’anno 2015, limitatamente agli immobili non esentati. La maggiorazione non può essere trasferita su altre fattispecie non previste nel 2015. Dr Lucio Catania 80
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE Il divieto di innalzare aliquote e tariffe vale solo per le entrate di natura tributaria, IL DIVIETO NON SI APPLICA AD ENTRATE DI NATURA PATRIMONIALE O EXTRATRIBUTARIA: Cosap, canone idrico, canone di depurazione, etc. Dr Lucio Catania 81
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE – CONTRIBUTO SBARCO La cosiddetta maggiorazione TASI doveva venir meno dal 2016. La legge di stabilità 2016 ha, invece, attribuito ai comuni il potere di mantenerla attraverso un’espressa deliberazione nella stessa misura applicata per l'anno 2015 e limitatamente agli immobili non esentati. Dr Lucio Catania 82
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE – CONTRIBUTO SBARCO Per cui, se il Comune, ad esempio, aveva deliberato la maggiorazione in questione solo per gli immobili destinati ad abitazione principale, tale maggiorazione non potrà essere ovviamente mantenuta per tale fattispecie, essendo tali immobili divenuti esenti anche ai fini TASI, né è possibile in alcun modo recuperare tale maggiorazione attraverso l’applicazione della stessa su altre fattispecie. Dr Lucio Catania 83
PACCHETTO ENTI LOCALI LEGGE DI BILANCIO 2017 BLOCCO ALIQUOTE – CONTRIBUTO SBARCO Le stesse considerazioni valgono anche nel caso in cui la maggiorazione era distribuita su più fattispecie, tra cui anche quella relativa alle abitazioni principali; in tal caso essendo le abitazioni medesime divenute esenti, la relativa maggiorazione viene definitivamente persa, mentre il Comune può mantenere la maggiorazione nella misura già applicata per le altre fattispecie Dr Lucio Catania 84
IMPOSTA DI SOGGIORNO – D. L. N. 50/2017 ESCLUSIONE DAL BLOCCO Il comma 7, dell’art. 4, del D. L. n. 50/2016 esclude, a decorrere dall’esercizio 2017, l’imposta di soggiorno (e il contributo di soggiorno di Roma Capitale) dal blocco della manovrabilità in aumento della leva fiscale. L’ esclusione dal blocco vale sia per l’aumento che per la nuova istituzione. FORMANAGEMENT - Lucio Catania
IMPOSTA DI SOGGIORNO – D. L. N. 50/2017 ESCLUSIONE DAL BLOCCO I comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d'arte possono istituire, con deliberazione del consiglio, un'imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno. Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. (art. 4 D. Lgs. 14 marzo 2011, n. 23) FORMANAGEMENT - Lucio Catania
IMPOSTA DI SOGGIORNO – D. L. N. 50/2017 ESCLUSIONE DAL BLOCCO A decorrere dal 1° giugno 2017, le locazioni brevi – stipulate da persone fisiche non esercenti attività d’impresa in modalità diretta o attraverso l’intermediazione immobiliare condotta anche da soggetti gestori di portali online – saranno assoggettate al regime opzionale della cedolare secca al 21%. FORMANAGEMENT - Lucio Catania
CONTRIBUTO DI SOGGIORNO – D. L. N. 50/2017 ESCLUSIONE DAL BLOCCO Per Roma Capitale è stata prevista l’introduzione di un contributo di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive della città, da applicare secondo criteri di gradualità in proporzione alla loro classificazione fino all'importo massimo di 10 euro per notte di soggiorno. FORMANAGEMENT - Lucio Catania
IMPOSTA DI SOGGIORNO – D. L. N. 50/2017 ESCLUSIONE DAL BLOCCO I soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, nonché quelli che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in ricerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da locare, trasmettono i dati relativi ai contratti entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello a cui si riferiscono i predetti dati. L’omessa, incompleta o infedele comunicazione dei dati relativi ai contratti sanzione di cui all’articolo 11, comma 1 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471. La sanzione è ridotta alla metà se la trasmissione è effettuata entro i quindici giorni successivi alla scadenza, ovvero se, nel medesimo termine, è effettuata la trasmissione corretta dei dati. FORMANAGEMENT - Lucio Catania
IMPOSTA DI SOGGIORNO – D. L. N. 50/2017 ESCLUSIONE DAL BLOCCO I soggetti residenti nel territorio dello Stato che esercitano attività di intermediazione immobiliare, nonché quelli che gestiscono portali telematici, qualora incassino i canoni o i corrispettivi relativi ai contratti, ovvero qualora intervengano nel pagamento dei predetti canoni, operano, in qualità di sostituti d’imposta, una ritenuta del 21 per cento sull’ammontare dei canoni e corrispettivi all’atto del pagamento al beneficiario e provvedono al relativo versamento. FORMANAGEMENT - Lucio Catania
IMPOSTA DI SOGGIORNO – D. L. N. 50/2017 ESCLUSIONE DAL BLOCCO I soggetti non residenti in possesso di una stabile organizzazione in Italia, ai sensi dell’articolo 162 del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, qualora incassino i canoni o i corrispettivi relativi adempiono agli obblighi tramite la stabile organizzazione. I soggetti non residenti riconosciuti privi di stabile organizzazione in Italia, ai fini dell’adempimento degli obblighi, in qualità di responsabili d’imposta, nominano un rappresentante fiscale individuato tra i soggetti indicati nell’articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600. FORMANAGEMENT - Lucio Catania
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Art. 17 della L. 9 agosto 2016, n. 166 - Coefficiente riduzione TARI Dr Lucio Catania 92
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE COEFFICIENTE DI RIDUZIONE TARI L’art. 17 della L. 9 agosto 2016, n. 166 prevede che i Comuni possano applicare un coefficiente di riduzione della Tari alle utenze non domestiche, relative ad attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, tali beni alimentari agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno. Dr Lucio Catania 93
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE COEFFICIENTE DI RIDUZIONE TARI Il coefficiente di riduzione può essere concesso da un Comune in proporzione alla quantità di beni alimentari ceduti gratuitamente agli indigenti, qualora tale donazione, effettuata in maniera diretta o indiretta, sia debitamente certificata. Dr Lucio Catania 94
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE COEFFICIENTE DI RIDUZIONE TARI Tale riduzione Tari può essere prevista anche per la cessione, a titolo gratuito, anche per l'alimentazione animale, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione. Dr Lucio Catania 95
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE COEFFICIENTE DI RIDUZIONE TARI La cessione da parte degli operatori del settore alimentare, comprese quelle riguardanti le eccedenze di prodotti agricoli e di allevamento idonee al consumo umano, dev’essere totalmente gratuita e le eccedenze alimentari devono essere prioritariamente destinate a persone in stato d’indigenza Solo i beni alimentari non idonei ad essere destinati al consumo umano possono essere ceduti per il sostegno vitale di animali e per altre destinazioni, come il compostaggio. Dr Lucio Catania 96
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Raccolta e ritiro beni agricoli I soggetti beneficiari della donazione possono provvedere direttamente alla raccolta o ritiro dei beni agricoli, oppure tramite propri incaricati, ma devono farlo nel rispetto della disciplina in materia d’igiene e sicurezza alimentare. Dr Lucio Catania 97
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Cessione beni oltre termine consigliato per il consumo Possono essere ceduti prodotti per i quali sia spirato il termine consigliato per il loro consumo, consumo purché siano garantite l'integrità dell'imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione. Possono, inoltre, essere donate le confezioni alimentari che presentano irregolarità di etichettatura, purché non riguardino la data di scadenza o le sostanze che possono determinare fatti allergici o intolleranze. Dr Lucio Catania 98
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Definizioni “operatori del settore alimentare”: i soggetti pubblici o privati, operanti con o senza fini di lucro, che svolgono attività connesse ad una delle fasi di produzione, confezionamento, trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti; Dr Lucio Catania 99
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Definizioni “soggetti donatari”: gli enti pubblici nonché gli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività d'interesse generale anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale nonché attraverso forme di mutualità. Dr Lucio Catania 100
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Definizioni Tra i soggetti donatari rientrano quelli indicati dall'art. 10 del D. Lgs. n. 460/1997 (Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e, quindi: • le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) • le associazioni • i comitati • le fondazioni e le società cooperative. Dr Lucio Catania 101
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Definizioni Possono essere considerati “soggetti donatari” anche altri enti di carattere privato, con o senza personalità giuridica, i cui statuti o atti costitutivi, prevedono espressamente lo svolgimento di attività in uno o più dei seguenti settori: assistenza sociale e socio-sanitaria; assistenza sanitaria; beneficenza; istruzione; formazione; sport dilettantistico; tutela, promozione e valorizzazione delle cose d'interesse artistico e storico, comprese le biblioteche; tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente; promozione della cultura e dell'arte; tutela dei diritti civili; ricerca scientifica di particolare interesse sociale svolta direttamente da fondazioni ovvero da esse affidata ad università, enti di ricerca ed altre fondazioni che la svolgono direttamente; cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale. Dr Lucio Catania 102
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Definizioni “eccedenze alimentari”: i prodotti alimentari, agricoli e agroalimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, sono, a titolo esemplificativo e non esaustivo: invenduti o non somministrati per carenza di domanda; ritirati dalla vendita in quanto non conformi ai requisiti aziendali di vendita; rimanenze di attività promozionali; prossimi al raggiungimento della data di scadenza; rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; invenduti a causa di danni provocati da eventi meteorologici; invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione; non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell'imballaggio secondario che non inficiano le idonee condizioni di conservazione Dr Lucio Catania 103
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Definizioni spreco alimentare: l'insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche ovvero per prossimità della data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti donazione: cessione di beni a titolo gratuito termine minimo di conservazione: la data fino alla quale un prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione. Gli alimenti che hanno superato tale termine possono essere ceduti, garantendo l'integrità dell'imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione data di scadenza: vale per gli alimenti molto deperibili dal punto di vista microbiologico oltre la quale essi sono considerati a rischio e non possono essere trasferiti né consumati Dr Lucio Catania 104
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Proporzionalità e certificazione Per i Comuni è prevista la mera facoltà di facoltà applicare, con norma regolamentare, un regolamentare coefficiente di riduzione della tariffa, in maniera proporzionale alla quantità, debitamente proporzionale certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla certificata vendita e oggetto di donazione. Il problema è di disciplinare il criterio di proporzionalità tra le quantità di beni alimentari cedute gratuitamente e la riduzione tariffaria. Dr Lucio Catania 105
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE Limiti di legge Lo “sconto” concesso agli esercenti che donano derrate alimentari, quindi, non può essere previsto in deroga alla norma di legge ma dev’essere disciplinato secondo i limiti fissati dal legislatore. Il Comune non ha nemmeno la possibilità di scegliere i soggetti che possono svolgere le funzioni di “soggetti donatari”, essendo stabiliti per legge. Può SOLO disciplinare le modalità di verifica della sussistenza dei requisiti previsti per assolvere tale funzione. Dr Lucio Catania 106
BARATTO AMMINISTRATIVO Dr Lucio Catania 107
BARATTO AMMINISTRATIVO Il ritorno al baratto, per quanto amministrativo, è figlio della crisi e delle difficoltà che molti cittadini incontrano al momento di pagare i tributi locali. L’istituto è stato previsto dapprima, in maniera criptica, dall’art. 11, comma 2, lett. f) del D. Lgs. 14 marzo 2011 n. 23 e, successivamente, in maniera più chiara, dall’art. 24 del D. L. 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, nella Legge 11 novembre 2014, n. 164. Dr Lucio Catania 108
BARATTO AMMINISTRATIVO Art. 24 D. L. 33/2014 (Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio) I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. (1) Articolo sostituito dalla legge di conversione, L. 11 novembre 2014, n. 164. Art. 190 Nuovo codice appalti (Baratto amministrativo e interventi di sussidiarietà orizzontale) Gli enti territoriali definiscono con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di contratti di partenariato sociale, sulla base di progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione ad un preciso ambito territoriale. alla stessa. Dr Lucio Catania 109
BARATTO AMMINISTRATIVO OGGETTO DELLE PRESTAZIONI Secondo il vigente art. 24 della D. L. n. 133/2014 (come convertito nella L. n. 164/2014), i contratti possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ovvero la loro valorizzazione mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati. Dr Lucio Catania 110
BARATTO AMMINISTRATIVO OGGETTO DELLE PRESTAZIONI In relazione alla tipologia degli interventi, gli enti territoriali individuano riduzioni o esenzioni di tributi corrispondenti al tipo di attività svolta dal privato o dalla associazione ovvero comunque utili alla comunità di riferimento in un’ottica di recupero del valore sociale della partecipazione dei cittadini Dr Lucio Catania 111
BARATTO AMMINISTRATIVO SUSSIDARIETA’ ORIZZONTALE Il baratto amministrativo, in effetti, è uno strumento per potenziare e promuovere l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività d’interesse generale. La sussidiarietà orizzontale ha avuto un primo riconoscimento con l’art. 2 della Legge 3 agosto 1999, confluito poi nel testo unico degli enti locali, D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 per, poi, trovare copertura costituzionale con il comma 4 dell’art. 118 della Costituzione. Dr Lucio Catania 112
BARATTO AMMINISTRATIVO SUSSIDARIETA’ ORIZZONTALE La sussidiarietà orizzontale esprime il criterio di ripartizione delle competenze tra enti locali e soggetti privati, individuali e collettivi, operando come limite all’esercizio delle competenze locali da parte dei poteri pubblici: l’esercizio delle attività d’interesse generale spetta ai privati o alle formazioni sociali e l’ente locale ha un ruolo sussidiario di coordinamento, controllo e promozione. Dr Lucio Catania 113
BARATTO AMMINISTRATIVO SUSSIDARIETA’ ORIZZONTALE I Comuni possono stabilire i criteri e le condizioni per la realizzazione d’interventi su progetti presentati da cittadini singoli e associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. La norma chiarisce quali ambiti devono riguardare gli interventi proposti: la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze o strade ed in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. Dr Lucio Catania 114
BARATTO AMMINISTRATIVO LIMITI La norma, quindi, non prevede una sorta di compensazione generalizzata tra lavori di pubblico interesse e tributi locali. Non può, ovviamente, nemmeno costituire un modo di aggirare la normativa in materia di affidamento di servizi o lavori o di sicurezza sui luoghi di lavoro. Dr Lucio Catania 115
IL RISCHIO DI UN NON CORRETTO BARATTO AMMINISTRATIVO Dr Lucio Catania 116
BARATTO AMMINISTRATIVO LIMITI La Corte dei Conti del Molise (pronuncia n. 12/2016) ha affermato che la normativa in materia di contratti pubblici è inderogabile ed è quindi del tutto impraticabile qualunque comportamento che di fatto ne realizzi una sostanziale elusione. Il contratto concluso senza l’osservanza delle prescritte procedure di legge sarebbe dunque affetto da nullità per violazione di norma imperativa, ex art. 1418, comma 1 cod. civ. , oltre a determinare l’emersione in capo agli autori di tali condotte delle connesse ipotizzabili responsabilità, primariamente di carattere amministrativo. Dr Lucio Catania 117
BARATTO AMMINISTRATIVO LIMITI Per i magistrati contabili molisani non potrebbe neanche operare l'istituto della compensazione, dato che questa opera tra crediti reciproci omogenei, liquidi ed esigibili, esclusivamente dal momento in cui i rapporti vengono a coesistere. Nel caso in questione, uno dei due crediti (quello dell’appaltatore nei confronti del committente) oltre ad essere futuro risulta di verificazione del tutto eventuale, venendo ad esistenza unicamente a seguito della integrale e soddisfacente realizzazione. Dr Lucio Catania 118
BARATTO AMMINISTRATIVO LIMITI La “controprestazione” rispetto all’agevolazione tributaria non può essere quella esercitata per ricavare dalla stessa, sia essa produttiva o interpositiva nella circolazione di beni o di servizi, un profitto personale. Dr Lucio Catania 119
BARATTO AMMINISTRATIVO DELIBERE RIDUZIONI ED ESENZIONI In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione può essere concessa per un periodo limitato, per specifici tributi e per attività individuate dai Comuni. Il riferimento resta, comunque, l'esercizio sussidiario dell'attività attuata. Dr Lucio Catania 120
BARATTO AMMINISTRATIVO DELIBERE RIDUZIONI ED ESENZIONI L’art. 24 del D. L. n. 133/2014 tratta di una previsione stringente che definisce i potenziali beneficiari delle agevolazioni, le attività oggetto del “baratto” nonché i tributi rispetto ai quali può essere deliberata la riduzione o l’esenzione. Dr Lucio Catania 121
BARATTO AMMINISTRATIVO DELIBERE RIDUZIONI ED ESENZIONI Il baratto amministrativo, così come definito dall’art. 24 della L. 133/2014, riguarda solamente i tributi e sono, quindi, escluse le altre entrate dell’Ente. Rispetto al canone dell’acqua (o, ad esempio, alla Cosap) il riferimento legislativo non può essere l’art. 24 citato. Fermo restando che solo per le entrate di natura fiscale sussiste il principio d’indisponibilità e, quindi, nel rispetto delle regole di contabilità pubblica, l’Ente potrebbe determinarsi in merito alle entrate di natura non tributaria. Dr Lucio Catania 122
BARATTO AMMINISTRATIVO DELIBERE RIDUZIONI ED ESENZIONI Istituti analoghi al baratto amministrativo possono, dunque, essere attivati con riferimento alle entrate patrimoniali (non tributarie), in relazione alle quali il Comune gode di una maggiore flessibilità e può disciplinare le modalità di soddisfazione dei propri crediti (dello stesso parere si è dichiarata la Fondazione Anci – Ifel). Dr Lucio Catania 123
BARATTO AMMINISTRATIVO BENEFICIARI • I beneficiari dell’agevolazione dovranno essere individuati tra i cittadini singoli o associati. Vengono, quindi, escluse le società commerciali e le imprese. • Le attività che il cittadino deve rendere al Comune non possono essere quelle esercitate professionalmente quale attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Dr Lucio Catania 124
BARATTO AMMISTRATIVO BENEFICIARI Il testo della norma prevede che i soggetti potenzialmente beneficiari delle agevolazioni tributarie debbano necessariamente coincidere con i soggetti “abilitati” a presentare progetti di riqualificazione. Le riduzioni tributarie sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute. Dr Lucio Catania 125
BARATTO AMMISTRATIVO BENEFICIARI Il problema consiste nel comprendere, nel caso di associazioni stabili e giuridicamente riconosciute, se l’agevolazione spetta ai cittadini associati o all’associazione stessa. Molti commentatori (vedi, tra gli altri, la nota di approfondimento di Anci Emilia Romagna) sono propensi a ritenere che, nel caso progetti realizzati dalle citate associazioni di cittadini, la riduzione o l’esenzione potrà essere accordata in via prioritaria all’associazione e solo in via secondaria ai singoli cittadini. Dr Lucio Catania 126
BARATTO AMMISTRATIVO ATTIVITA’ La norma elenca una serie di attività che possono essere progettate e realizzate per usufruire dell’agevolazione (pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità d’interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano). L’elenco sembra essere tassativo e non meramente esemplificativo. Il Comune, con propria norma regolamentare, non può estendere la riduzione o l’esonero dai tributi ad attività diverse e differenti da quelle indicate dal legislatore. Dr Lucio Catania 127
BARATTO AMMISTRATIVO ATTIVITA’ Il progetto e la conseguente esenzione non possono essere temporalmente illimitati. Il Comune non può prevedere di affidare ai cittadini, o ad associazioni di esse, la manutenzione del verde pubblico esentandoli per un tempo indefinito dal pagamento delle imposte locali. L’esenzione può essere concessa per un periodo limitato e definito. Dr Lucio Catania 128
BARATTO AMMISTRATIVO ATTIVITA’ ALTERNATIVE Il concetto di sussidarietà orizzontale, posto a base del baratto amministrativo, porta a ritenere che le attività dei cittadini debbano essere eseguite in maniera alternativa all’intervento dell’Ente. L’intervento del privato non può essere aggiuntivo o di supporto a quello effettuato dal Comune, ma dev’essere alternativo. Questo non significa che l’intervento del singolo cittadino o dell’associazione debba riguardare, ad esempio, la gestione di tutto il verde comunale. Tale previsione sarebbe, evidentemente, irrealizzabile. Significa, invece, che sulla zona di verde pubblico individuata nel progetto, il Comune non interverrà. Dr Lucio Catania 129
BARATTO AMMISTRATIVO INERENZA DEL TRIBUTO Un problema concreto riguarda l’inerenza dei tributi ridotti o esentati rispetto all’intervento posto in essere in via sussidaria dai cittadini. Una lettura troppo rigida della norma porterebbe ad escludere alcuni tributi locali dal baratto amministrativo. L’Imu, ad esempio, essendo un tributo di natura patrimoniale, non potrebbe essere collegato con nessuna attività d’interesse pubblico. Dr Lucio Catania 130
BARATTO AMMISTRATIVO INERENZA DEL TRIBUTO Le ragioni che hanno portato il legislatore ad emanare la norma portano a ritenere che l’inerenza possa essere intesa in senso meno restrittivo e, quindi, un intervento di manutenzione o riqualificazione di un bene immobile comunale possa essere “compensato” con la riduzione o esenzione dall’imposta municipale unica. Dr Lucio Catania 131
BARATTO AMMISTRATIVO INERENZA DEL TRIBUTO L’inerenza con l’attività svolta del tributo per il quale si riduce o si esenta il pagamento dovrà essere valutato, in sede di approvazione del progetto, motivando la scelta sulla base dei principi di ragionevolezza. Dr Lucio Catania 132
BARATTO AMMINISTRATIVO QUANTIFICAZIONE ESENZIONE La metodologia più ragionevole da seguire è quella della comparazione con il costo che il Comune avrebbe dovuto sopportare qualora avesse deciso di acquistare il servizio sul mercato o di espletarlo direttamente. L’agevolazione concessa al cittadino deve essere inferiore a quella normalmente praticata sul mercato: non deve remunerare l’attività d’impresa e non sconta il pagamento d’imposte e tasse. Dr Lucio Catania 133
BARATTO AMMINISTRATIVO CONTROLLI Il Comune deve, poi, controllare che il servizio sia stato regolarmente espletato secondo le indicazioni contenute nel progetto approvato, in base al quale sono state calcolate le possibili agevolazioni, così come farebbe affidando il servizio tramite gara. Il progetto deve contenere degli elementi di valutazione e degli indicatori che permettano al Comune di verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Dr Lucio Catania 134
BARATTO AMMINISTRATIVO TRIBUTI GIA’ MATURATI Qualche dubbio sussiste in merito alla possibilità di soddisfare, tramite l’elargizione di servizi, crediti tributari preesistenti. Le entrate tributarie oltre ad essere irrinunciabili sono anche indisponibili e, quindi, secondo alcuni, non possono essere oggetto di una trattativa in merito alle attività che potrebbero soddisfare il credito già maturato e non rinunciabile. Dr Lucio Catania 135
BARATTO AMMINISTRATIVO TRIBUTI GIA’ MATURATI Secondo altri, e tra questi, dopo un primo parere di senso opposto, l’Ifel (vedi “Nota di approfondimento sull’istituto del baratto amministrativo” del 22 ottobre scorso): “appare ammissibile estendere il riferimento al “periodo limitato e definito” delle agevolazioni, al fine di comprendere la compensazione di debiti tributari pregressi attraverso gli interventi previsti dalla norma, con particolare riguardo a situazioni di disagio economico -sociale. Tale estensione terrà comunque fermi i criteri di determinatezza e controllabilità dei benefici concessi a fronte dell’intervento attivato”. Dr Lucio Catania 136
BARATTO AMMINISTRATIVO TRIBUTI GIA’ MATURATI Non vi è dubbio che le entrate tributarie non possano essere rinunciate ma, in questo caso, non si tratta di rinunciare o di disporne in merito, ma solo di consentire forme differenti per saldare il debito da parte del cittadino. Dr Lucio Catania 137
BARATTO AMMINISTRATIVO TRIBUTI GIA’ MATURATI La Corte dei Conti Emilia Romagna (parere 27 del 23 marzo 2016) esclude l’uso del baratto amministrativo per i debiti pregressi, perché: 1) non rientra nell'ambito di applicazione della norma, difettando il requisito dell'inerenza tra l'agevolazione tributaria e l'attività posta in essere dal cittadino; 2) potrebbe determinare effetti pregiudizievoli sugli equilibri di bilancio, considerato che si tratta di debiti ormai confluiti nella massa dei residui attivi dell'ente. Dr Lucio Catania 138
BARATTO AMMINISTRATIVO MERA DELIBERA O REGOLAMENTO? La legge fa riferimento alla mera delibera quale provvedimento amministrativo con il quale si disciplina l’esenzione o la riduzione del tributo. Il legislatore non ha, quindi, esplicitamente previsto che debba essere emanato un regolamento in materia di baratto amministrativo o che le agevolazioni debbano essere fatte rientrare nei regolamenti dei singoli tributi. In materia di agevolazioni ed esenzioni, però, la disciplina prevede che le stesse siano stabilite con regolamento, con competenza attribuita al Consiglio comunale. Dr Lucio Catania 139
BARATTO AMMINISTRATIVO MERA DELIBERA O REGOLAMENTO? Pur essendo previsto da una norma specifica, è evidente che il baratto amministrativo intervenga, integrandola, su materia già definita con norma regolamentare. Anche se il legislatore non la indica espressamente, la strada dell’approvazione di un apposito regolamento, o di un’integrazione dei regolamenti già esistenti, appare obbligata. La norma sul baratto amministrativo deve, quindi, essere approvata entro la data prevista per l’approvazione del bilancio di previsione, altrimenti ha efficacia a partire dall’anno successivo. Dr Lucio Catania 140
BARATTO AMMINISTRATIVO MERA DELIBERA O REGOLAMENTO? La Corte dei Conti dell’Emilia Romagna, parere n. 27 del 23 marzo 2016, ha evidenziato che il principio dell'indisponibilità dell'obbligazione tributaria è derogabile solo in forza di una disposizione di legge. L'agevolazione tributaria può essere quindi applicata entro limiti ben circoscritti, attraverso l'adozione di un apposito regolamento comunale ai sensi dell'articolo 52 del Dlgs 446/1997. Dr Lucio Catania 141
BARATTO AMMINISTRATIVO MERA DELIBERA O REGOLAMENTO? Secondo i magistrati contabili dell’Emilia Romagna, non è possibile introdurre il baratto amministrativo con una semplice delibera di Giunta ma occorre seguire la via regolamentare, con l'ulteriore conseguenza che la delibera deve essere approvata entro il termine fissato per l'adozione del bilancio, altrimenti ha efficacia a partire dall'anno successivo. Dr Lucio Catania 142
BARATTO AMMINISTRATIVO MERA DELIBERA O REGOLAMENTO? Il regolamento deve contenere i criteri e le condizioni in base ai quali i cittadini, singoli o associati, possano presentare progetti relativi a interventi di riqualificazione del territorio. Interventi che possono riguardare solo ed esclusivamente quelli previsti dalla legge. Dr Lucio Catania 143
BARATTO AMMINISTRATIVO CONTABILIZZAZIONE Dal punto di vista strettamente contabile, occorre valutare, anche alla luce dei nuovi principi introdotti dal D. Lgs. 118/2011 (modificato dal Dlgs 126/2014), e in particolare dell'obbligo di contabilizzare tutte le poste al lordo, come iscrivere a bilancio le prestazioni rese e come le stesse possano essere finanziate dalle entrate tributarie corrispondenti, anche in considerazione che, se trattasi di tributi relativi ad esercizi precedenti, occorrerà individuare nel bilancio dell'esercizio altre poste a compensazione. Dr Lucio Catania 144
BARATTO AMMINISTRATIVO CONTABILIZZAZIONE Per la TARI occorre garantire la copertura integrale dei costi del servizio. Considerata la natura vincolata del tributo, si ritiene che la corrispondente prestazione "barattata" dovrebbe afferire al servizio. Sarà necessario, quindi, che i costi relativi al "baratto" su queste entrate vengano quantificati e inseriti nel piano finanziario del servizio rifiuti e che, di conseguenza, determini in quota parte una riduzione degli altri costi, onde evitare l'aggravio a carico dei contribuenti non morosi. Dr Lucio Catania 145
GRAZIE PER L’ATTENZIONE Lucio Catania Dr Lucio Catania 146