L’attenzione al mondo degli umili sconfitti, vinti La

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>L’attenzione al mondo degli umili sconfitti, vinti La novella Nedda (1874) è stata per L’attenzione al mondo degli umili sconfitti, vinti La novella Nedda (1874) è stata per molto tempo considerata dalla critica il primo approccio del Verga al Verismo perché è ambientata in Sicilia e la protagonista appartiene al sottoproletariato agricolo. Nedda raccoglie le olive e lavora duramente, fra gli stenti per mantenere la madre ammalata: dopo la sua morte cede all'amore di un giovane carrettiere, Janu, ma questi muore di malaria prima di poterla sposare e di stenti muore la bambina nata dalla loro unione.

>La svolta verista…dal 1878 La grande stagione narrativa del Verga si apre veramente con La svolta verista…dal 1878 La grande stagione narrativa del Verga si apre veramente con la raccolta di novelle Vita dei campi che oltre ad alcuni capolavori assoluti (Rosso Malpelo del 1878, Jeli il pastore, La lupa, cavalleria rusticana) contiene due scritti, la premessa all'Amante di Gramigna e Fantasticheria, che costituiscono l'affermazione della nuova poetica del Verga. I due romanzi maggiori, I Malavoglia (1881) e Mastro-don Gesualdo (1889) dovevano far parte di un più articolato ciclo dei Vinti.

>Rosso Malpelo In questa novella sono già presenti tutti gli elementi veristi: Regressione dell’autore Rosso Malpelo In questa novella sono già presenti tutti gli elementi veristi: Regressione dell’autore (Malpelo si chiamava così perché….): il narratore è regredito al livello delle gente rozza e pregiudiziale di cui si parla nella novella Numerose metafore animali (rincattucciarsi col suo corbello….; come le bestie sue pari…): l’uomo è visto come un animale, il suo destino è come il destino delle bestie (Darwinismo sociale). Meccanicismo e darwinismo sono evidenti nei continui rimandi al destino del padre di Malpelo: tratti genetici ereditari che Malpelo non può non avere. Il destino del padre segna il destino del figlio (padre definito ‘bestia’ come Malpelo; il padre lavora incessantemente, come Malpelo; il padre muore nella cava, come vi morirà Malpelo) Il rapporto di forza delle legge naturale si rispecchia poi su Ranocchio e sull’asino (il pesce piccolo mangia il pesce grosso)

>Fantasticheria Uscita sul Fanfulla della domenica, come Malpelo, nel 1879 Sintesi de ‘I Malavoglia’ Fantasticheria Uscita sul Fanfulla della domenica, come Malpelo, nel 1879 Sintesi de ‘I Malavoglia’

>Il ciclo dei Vinti L’autore si proponeva di analizzare come in tutte le classi Il ciclo dei Vinti L’autore si proponeva di analizzare come in tutte le classi sociali l’individuo fosse proteso al raggiungimento del meglio "dalla ricerca del benessere materiale alle più elevate ambizioni"; questo desiderio di cambiamento che chiameremo “progresso” e che per il Positivismo avrebbe condotto l’uomo alla felicità o alla costruzione di un mondo più vivibile, per Verga genera invece sconfitte individuali. Per il catanese l' "accorgersi che non si sta bene e che si potrebbe star meglio“ e la conseguente "vaga bramosia dell'ignoto" si traducono nella ricerca della ricchezza come potere o in forme di ambizione più elevata, tutte strade che, percorse, si trasformano in uno scacco. Da qui il titolo del ciclo: I Vinti.

>I romanzi Dunque ai Malavoglia, in cui la I romanzi Dunque ai Malavoglia, in cui la "ricerca del meglio" è ancora lotta per i bisogni materiali e per la sopravvivenza, e a Mastro-don Gesualdo, che invece "incarna il tipo borghese" in cui "la ricerca diviene avidità di ricchezze", sarebbero dovuti seguire la Duchessa di Leyra ("vanità aristocratica"), l'Onorevole Scipioni (l'ambizione politica) e L'uomo di lusso (una sorta di esteta dannunziano "che riunisce tutte coteste bramosie").

>I Malavoglia 1 La storia di una famiglia di pescatori che investono un piccolo I Malavoglia 1 La storia di una famiglia di pescatori che investono un piccolo capitale per acquistare un carico di lupini da rivendere per fare affari e diventare così commercianti; per acquistare i lupini hanno contratto un debito. La nave (provvidenza) carica di Lupini, con a bordo Bastianazzo Malavoglia, affonderà lasciando la famiglia nella miseria e carica di debiti: per pagare il carico di lupini invenduti devono cedere la casa di famiglia (la casa del Nespolo). Hanno cercato di allontanarsi da ciò che erano soliti fare e così hanno fallito.

>I personaggi I personaggi principali sono la famiglia Malavoglia, attorno cui ruota l’intera vicenda; I personaggi I personaggi principali sono la famiglia Malavoglia, attorno cui ruota l’intera vicenda; il villaggio che assiste indifferente e maligno a ciò che accade alla povera famiglia. Padron N’toni il nonno e N’toni il nipote La Longa e Bastianazzo, genitori di N’toni e degli altri Mena e Alessi= seguono gli insegnamenti del nonno Luca parte per la guerra e muore nella battaglia di Lissa Lia finirà a fare la prostituta in città Un totale di 40 personaggi circa che contribuiscono al racconto corale (non c’è un vero protagonista)

>Due gruppi di personaggi 1° gruppo: i Malavoglia, portatori di valori positivi, rappresentano la Due gruppi di personaggi 1° gruppo: i Malavoglia, portatori di valori positivi, rappresentano la tradizione 2° gruppo: i personaggi del paese, portatori di valori negativi come interesse personale, cinismo, pettegolezzo, insensibilità, arrivismo (usuraio, zio Crocifisso, Padron Cipolla, Sensale, Piedipapera, Don Silvestro)

>Due punti di vista Il punto di vista dei Malavoglia che sottolinea la cattiveria Due punti di vista Il punto di vista dei Malavoglia che sottolinea la cattiveria degli altri Il punto di vista del paese che sottolinea l’ingenuità, la stupidità dei Malavoglia

>N’Toni e Lia All’inizio del racconto N’toni, figlio di Bastianazzo è a fare il N’Toni e Lia All’inizio del racconto N’toni, figlio di Bastianazzo è a fare il militare a Napoli (critica alla lontananza dello stato) e ritornato a casa non riesce ad abituarsi alla vita dura che gli spetta; vorrebbe tornare in città, vorrebbe fare la bella vita che ha visto condurre dai cittadini: è abbagliato dalla ricchezza, dal progresso. Pensa di arricchirsi facilmente, scansa le fatiche che il nonno gli chiede di fare per mantenere la famiglia e si dedica al contrabbando ; viene scoperto e reagisce aggredendo il brigadiere Don Michele, così N’toni finisce in carcere. L’avvocato per difenderlo dalle accuse di aggressione dice che N’toni ha reagito così per difendere l’onore di Lia che era corteggiata dal brigadiere. Lui così è scagionato, ma l’onore di Lia è rovinato Lia e N’toni hanno voluto allontanarsi dagli insegnamenti del nonno, lusingati dal progresso sono usciti dall’ostrica e hanno fallito

>Mena e Alessi Alessi riscatta la casa del Nespolo, si sposa con Nunziata e Mena e Alessi Alessi riscatta la casa del Nespolo, si sposa con Nunziata e porterà avanti la tradizione di famiglia Mena non potrà sposare compare Alfio Mosca, rimarrà a fare la balia dei suoi nipoti, tutto perché il suo nome è infangato dalla fama della sorella Lia

>Il tempo Il tempo dei Malavoglia è mitico, cioè sottratto alla storia, quasi ciclico Il tempo Il tempo dei Malavoglia è mitico, cioè sottratto alla storia, quasi ciclico (scandito dalla ripetitività delle consuetudini) Il tempo è anche storico per alcuni riferimenti importanti: battaglia di Lissa; ferrovia; colera. Siamo subito dopo l’impresa dei Mille

>Tecniche narrative Regressione del narratore che parla e pensa come un abitante di Aci Tecniche narrative Regressione del narratore che parla e pensa come un abitante di Aci Trezza Non ci sono analessi né prolessi: le vicende vengono raccontate in ordine cronologico, rigidamente, senza anticipazioni Uso dell’indiretto libero Racconto corale Deissi: uso di avverbi deittici (qui e là) che stanno ad indicare l’opposizione tra Aci Trezza (il mondo noto e famigliare, quello della tradizione) e il resto del mondo, visto come lontano, oscuro, pericoloso

>Tematiche  Il progresso è come una marea (la fiumana del progresso) che porta Tematiche Il progresso è come una marea (la fiumana del progresso) che porta tutto con sé, qualcuno ne può rimanere travolto; l’individuo fallisce perché vuole uscire dal percorso che gli è famigliare; nel progresso c’è sempre qualcuno che paga La storia viene vista in maniera meccanicistica, cioè ha regole ricorrenti, segue leggi materiali, l’uomo fa parte del ciclo evolutivo Il progresso impone la logica delle leggi economiche: il singolo perde la sua unicità Attenzione ai vinti, agli sconfitti, ai falliti, a chi viene travolto dalla fiumana del progresso Ideale dell’ostrica: ideale di attaccamento, di chiusura; non c’è l’esaltazione degli umili; bisogna sapersi difendere dal progresso e dalle novità (padron N’ntoni è il portatore di questo ideale: proverbi)

>Il narratore È esterno Regredito: parla la stessa lingua dei personaggi; pensa come loro Il narratore È esterno Regredito: parla la stessa lingua dei personaggi; pensa come loro Non omniscente: non anticipa nulla, viene a conoscenza dei fatti quando accadono, per voce degli altri (come la vicenda di Luca); non presenta, non descrive, non giudica. E’ eclissato In genere il lettore si identifica con il narratore esterno: qui non può accadere, ecco perché i Malavoglia non hanno avuto successo Uso della narrazione corale: tutti gli abitanti concorrono a narrare e giudicare i fatti (40 personaggi circa)

>Dalle Novelle rusticane alla morte Tra i Malavoglia e Mastro-don Gesualdo, il Verga scrisse Dalle Novelle rusticane alla morte Tra i Malavoglia e Mastro-don Gesualdo, il Verga scrisse una seconda raccolta di racconti di ambiente siciliano, Novelle rusticane (tra cui si ricordano La roba, Malaria, Libertà). Il dramma Cavalleria rusticana, tratto dalla omonima novella, interpretato da Eleonora Duse, ebbe un gran successo nel 1884 e ancor più nel 1890 in versione di opera lirica musicata da Mascagni; Verga ridusse per le scene anche La lupa e compose La caccia al lupo, La caccia alla volpe (1901) Dal tuo al mio (1903). Ritiratosi in vita appartata, visse a Catania ove morì nel 1922.