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Conferenza stampa MEF “VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO FABRIZIA LAPECORELLA Direttore Generale delle Finanze
La Voluntary Disclosure: una scelta di campo a favore della legalità La Legge n. 186/2014 ha introdotto la collaborazione volontaria (c. d. voluntary disclosure) in materia fiscale. • SOGGETTI • che hanno violato gli obblighi di monitoraggio fiscale omettendo di dichiarare attività detenute all’estero e/o redditi di fonte estera che hanno commesso violazioni relative a obblighi di dichiarazione per redditi generati in Italia (cd. collaborazione volontaria nazionale) • si pagano tutte le imposte dovute, le sanzioni in misura ridotta e gli interessi • • COSTO la domanda non è in forma anonima le informazioni relative agli investimenti e ai redditi devono essere ricostruite con chiarezza è previsto un abbattimento delle sanzioni tributarie amministrative, il cui ammontare varia al ricorrere di condizioni espressamente previste dalla legge è garantita la non punibilità per la maggior parte dei reati tributari, per il reato di riciclaggio quando commesso in relazione ai reati tributari non punibili, e per il nuovo reato di autoriciclaggio, senza indebolire la consolidata struttura degli ordinari presidi antiriciclaggio • AUTODENUNCIA • "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 2
La Voluntary Disclosure: un elemento di rottura con il passato • La voluntary disclosure rivoluziona il rapporto tra fisco e contribuenti per porre solide premesse al miglioramento della Tax compliance nel lungo periodo. • E’ in linea con il quadro di regole introdotte con l’attuazione della delega fiscale che incentivano in diversi modi la collaborazione tra contribuenti e amministrazione finanziaria (D. Lgs. n. 128/2015 e D. Lgs. n. 157/2015) e rivedono il sistema sanzionatorio in modo da assicurare maggiore proporzionalità (D. Lgs. n. 158/2015). "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 3
La procedura italiana e il contesto internazionale • Il quadro di regole introdotte con la Legge n. 186 del 2014 è coerente con le linee guida OCSE sugli offshore voluntary disclosure programmes che raccomandano che programmi di collaborazione efficaci siano caratterizzati da incentivi sufficienti a incoraggiare le scelte di regolarizzazione senza prevedere alcuna misura di ricompensa o di incoraggiamento a illeciti fiscali. • In linea con questo approccio negli ultimi anni, programmi di VD sono stati adottati da un numero crescente di paesi, compresi i maggiori paesi industrializzati (Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti). • Nel 2015 l’OCSE ha confrontato le caratteristiche dei programmi di VD. "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 4
I programmi di Voluntary Disclosure nel mondo Paesi con Programmi di Voluntary Disclosure Pene pecuniarie in parte o totalmente rimosse in caso di Paesi adesione spontanea Europei (25): Austria, Belgio, Rep. Ceca, Europei (23): Austria, Belgio, Rep. Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Malta, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Slovenia, Spagna, Svizzera, Regno Unito Extraeuropei (15): Argentina, Australia, Canada, Extraeuropei (12): Argentina, Australia, Canada, Cile, Costarica, Indonesia, Giappone, Jersey, Corea, Cile, Costarica, Giappone, Jersey, Corea, Nuova Malesia, Nuova Zelanda, Singapore, Sud Africa, Turchia, Stati Uniti Paesi senza Programmi di Voluntary Disclosure (7): Cina, Croazia, Estonia, Islanda, India, Lussemburgo, Messico Fonte: Elaborazione su dati OCSE, Update on Voluntary Disclosure Programmes: A pathway to tax compliance, Agosto 2015 "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 5
Il confronto tra VDP nei principali paesi OCSE: i risultati STRUTTURALE/ TEMPORANEO RISULTATI DI GETTITO Offshore disclosure facility (aprile-giugno 2007) TEMPORANEO £ 509 mln (0, 04% del Pil) New disclosure facility (Settembre 2009 – marzo 2010) TEMPORANEO £ 124 mln (0, 01% del Pil) Liechtenstein disclosure facility (Settembre 2009 – aprile 2016) TEMPORANEO n. d. Programmi speciali per Isola di Man, Guernsey e Jersey (Aprile 2013 – settembre 2016) TEMPORANEI n. d. Contractual disclosure facility (Dal 2012) STRUTTURALE n. d. Sanatoria 2012 (Aprile 2012 – novembre 2012) TEMPORANEO € 1, 2 mld (0, 12% del Pil) Art. 179 Ley general tributaria (Dal 2003) STRUTTURALE n. d. Sanatoria 2004 (Gennaio 2004 – marzo 2005) TEMPORANEO € 1, 4 mld (0, 06% del Pil) Selbstanzeige (evasione fiscale) STRUTTURALE n. d. Regolarizzazione di errori e omissioni STRUTTURALE n. d. Régularisation Woerth 2009 (Aprile – dicembre 2009) TEMPORANEO € 1, 2 mld (0, 06% del Pil) Régularisation Cazeneuve 2013 (2013) TEMPORANEO n. d. Régularisation fiscale (Luglio - dicembre 2013) TEMPORANEO n. d. Régularisation fiscale (1 gennaio 2006 -31 dicembre 2013) STRUTTURALE n. d. Offshore voluntary disclosure program 2009 (Marzo – ottobre 2009) TEMPORANEO $ 4, 1 mld (0, 03% del Pil) Offshore Voluntary Disclosure Initiative 2011 (Febbraio – settembre 2011) TEMPORANEO $ 1, 4 mld (0, 01% del Pil) Offshore voluntary disclosure program 2012 (Dal 1° gennaio 2012) STRUTTURALE n. d. CANADA Voluntary disclosure (Dal 1992) STRUTTURALE ITALIA Voluntary disclosure (1 gennaio 2015) TEMPORANEO PAESE REGNO UNITO SPAGNA GERMANIA FRANCIA BELGIO STATI UNITI $ 550 mln. (2010) (0, 03% del Pil) € 3, 8 mld (0, 23% del Pil) "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 6
I drivers del successo: come è cambiato il quadro di riferimento internazionale La Legge n. 186/2014 si inserisce in un contesto internazionale in rapida evoluzione in cui è maturata la consapevolezza che le frodi e l'evasione fiscale con dimensione transnazionale possano essere contrastate efficacemente solo con: Piena trasparenza fiscale, attraverso lo scambio automatico di informazioni sui rapporti finanziari dei non residenti • • Common Reporting Standard approvato dai Paesi dell'OCSE (21 luglio 2014) e dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi G 20 (Brisbane a novembre 2014). Sarà utilizzato in oltre 90 giurisdizioni di cui oltre 50 inizieranno a raccogliere i dati nel 2016 per scambiarli nel 2017. Accordi di cooperazione amministrativa • Le regole della VD “italiana” hanno dato un forte impulso alla rapida conclusione (entro il 2 marzo 2015) di accordi per lo scambio di informazioni conformi allo standard OCSE con alcuni importanti paesi non cooperativi. "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 7
La cronologia di riferimento G 20 di Londra (2009): Fine del segreto bancario • Aggiornamento dell’articolo 26 del modello OCSE e il relativo commentario. Accordi per lo scambio automatico di informazioni • • I G 5 europei (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Italia), hanno sottoscritto un accordo intergovernativo per lo scambio automatico di informazioni sui redditi finanziari con gli Stati Uniti (Intergovernmental Agreement - IGA per implementare il FATCA e migliorare la compliance fiscale internazionale) Iniziativa pilota dei G 5 per lo scambio multilaterale Nuovo standard globale OCSE per lo scambio di informazioni • A seguito dell’iniziativa pilota dei G 5, creazione del “Common Reporting Standard (CRS)” OCSE a metà 2014. Iniziativa ad oggi estesa a 96 giurisdizioni Normativa di riferimento a livello europeo • Direttiva sullo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale (DAC 2), approvata il 9 dicembre 2014 (durante la presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea): si introduce lo scambio automatico di informazioni finanziarie basato sul nuovo standard internazionale OCSE (il CRS) "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 8
Le maggiori entrate da Voluntary disclosure Fonte: Elaborazioni del Dipartimento delle Finanze su dati Agenzia delle Entrate • • • Le maggiori entrate previste a seguito dell’introduzione della Voluntary Disclosure ammontano a circa 3, 8 miliardi di Euro, al netto degli interessi. Le sanzioni sono pari a 1, 7 miliardi (il 44% del totale), le imposte sostitutive ammontano a 1, 2 miliardi (il 32% del totale) e le imposte sui redditi a poco più di 700 milioni (circa il 18% del totale). Assai più contenuto è l’effetto della VD sui contributi (+96 milioni), sulle entrate IVA (+54 milioni), sulle entrate IRAP (+34 milioni) e sulle ritenute (+16 milioni). "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 9
Distribuzione della base imponibile emersa con la VD per Stato Estero di provenienza B TOTALE ATTIVITA' ESTERE (Milioni di Euro) 41. 487 4. 614 2. 181 1. 345 1. 288 1. 132 830 362 TOTALE ATTIVITA' ESTERE (%) 69, 6% 7, 7% 3, 7% 2, 3% 2, 2% 1, 9% 1, 4% 0, 6% Altri 6. 341 10, 6% Totale 59. 579 100% STATO ESTERO Svizzera Monaco Bahamas Singapore Lussemburgo San Marino Liechtenstein Austria Fonte: dati Agenzia delle Entrate • • In totale sono state presentate istanze per un valore di attività estera di circa 59, 6 miliardi di Euro. La distribuzione della base imponibile emersa per Stato Estero di provenienza evidenzia che la maggior parte delle istanze presentate riguardano capitali detenuti in Svizzera (per un totale di circa 41, 5 miliardi). "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 10
Distribuzione territoriale della base imponibile emersa con la VD REGIONE ATTIVITA' ESTERE EMERSE (Milioni di Euro) Lombardia Piemonte Emilia Romagna Lazio Veneto Toscana Liguria Friuli Venezia Giulia Campania Altre Regioni Totale 26. 918 6. 873 5. 824 4. 783 3. 658 3. 100 2. 997 1. 454 827 3. 145 59. 579 ATTIVITA' ESTERE RIENTRATE (Milioni di Euro) 7. 477 2. 207 1. 016 1. 263 890 661 902 260 812 15. 748 % Attività estere rientrate su Attività estere emerse 28% 32% 17% 26% 24% 21% 30% 18% 31% 26% Fonte: dati Agenzia delle Entrate • • • Sul totale di 59, 6 miliardi di base imponibile emersa, circa 16 miliardi sono rientrati in Italia (il 26, 4% del totale). La maggior parte dei capitali emersi (quasi 27 miliardi) è relativa ad istanze presentate in Lombardia. Di questi, circa 7, 5 miliardi di Euro sono rientrati in Italia. In generale, la maggior parte dei capitali emersi sono relativi ad istanze presentate nelle regioni del Nord e del Centro anche se per valori decisamente inferiori rispetto alla Lombardia. "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 11
Tax gap ed emersione base imponibile da VD Tax gap provinciale medio per Regione (2010) Distribuzione territoriale base imponibile emersa -VD Fonte: Elaborazioni del Dipartimento delle Finanze su dati Agenzia delle Entrate • Dal confronto tra le mappe emerge che la distribuzione del tax gap provinciale medio per regione e la distribuzione della base imponibile emersa presentano una correlazione positiva (coefficiente di correlazione positivo pari a 0, 6 e statisticamente significativo all’ 1%). "VOLUNTARY DISCLOSURE": OBIETTIVI E RISULTATI DI UN’OPERAZIONE DI SUCCESSO Roma, 9 dicembre 2015 12
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