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2 W. L. Metcalf 1858/1925
The Geese (R. Peck, 1935 -) My father was the first to hear The passage of the geese each fall, Passing above the house so near He’d hear within his heart their call And then at breakfast time he’d say: “The geese were heading south last night” For he had lain awake till day, Feeling his earthbound soul take flight. 3
4 W. L. Metcalf 1858/1925
Autunno (V. Cardarelli, 1887 -1959) Autunno. Già lo sentimmo venire nel vento d’agosto, nelle pioggie di settembre torrenziali e piangenti, e un brivido percorse la terra, che ora, nuda e triste, accoglie un sole smarrito. Ora passa e declina, in quest’autunno che incede con lentezza indicibile il miglior tempo della nostra vita e lungamente ci dice addio. 5
G. Fattori 1825/1908 6
Soldati (G. Ungaretti, 1888 -1970) Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. 7
W. L. Metcalf 1858/1925 8
Haiku di Basho, 1644 -1694 Anche i cinghiali travolge l’uragano d’autunno. Su un ramo spoglio Anche se soffia si posa un corvo il vento d’autunno nel crepuscolo d’autunno. sono verdi i ricci del castagno. Per questa strada nessuno cammina stasera, d’autunno. 9
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L. E. Melèndez 1716/1780 11
Sera d’ottobre (G. Pascoli, 1855 -1912) Lungo la strada vedi su la siepe ridere a mazzi le vermiglie bacche: nei campi arati tornano al presepe tarde le vacche. Vien per la strada un povero che il lento passo tra foglie stridule trascina: nei campi intuona una fanciulla al vento: Fiore di spina!! 12
G. Fattori 1825/1908 13
Mimnermo VII sec. a. C. fr. 2 W, versi 1 -10: Mimnermo “Come le foglie”- traduzione Di S. Quasimodo Al modo delle foglie che nel tempo Fiorito della primavera nascono E ai raggi del sole tipeido crescono, noi simili a quelle per un attimo abbiamo diletto del fiore dell’età, ignorando il bene e il male per dono dei Celesti. Ma le nere dèe ci stanno a fianco, l’una co n il segno della grave vecchiaia e l’altra della morte. Fulmineo precipita il frutto della giovinezza, come la luce d’un giorno sulla terra. E quando il suo tempo è dileguato È meglio la morte che la vita. (Da Salvatore Quasimodo: Lirici greci) 14
15 Gis 2005
Autunno (R. M. Rilke, 1875/1926) Un tonfo leggero di pomi sull’erba che immobile sta. Dal poggio vicino, la brezza notturna sospira, recando sovr’ali d’azzurra falena, traverso le querce, un greve sentore di fervidi mosti maturi. 16
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Otoño (Julia Prilutzky Farny, 1912 - ) No tengo no tengo ganas de querer. No tengo ni la pasión ni la esperanza ni el odio ni el dolor ni la acechanza. No acelero el andar, ni lo detengo. No tengo ganas de escribir. Me atengo a un transcurrir sin prisa y sin tardanza: Ya comienza el otoño y tengo frío. no quiero ser escudo ni ser lanza, no rechazo el amor ni lo retengo. Sigo viviendo asì, como quien sube una pendiente cuyo fin ignoro pero que acaba siempre en el vacio. El sol que se me escape entre una nube ya me escatima sus monedas de oro. 18
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20 Gis 2005
Autunno veneziano (V. Cardarelli, 1887 -1959) L’alito freddo e umido m’assale di Venezia autunnale. O notti veneziane, senza canto di galli senza voci di fontane. Qui non i venti impetuosi e funebri del settembre montanino, Un ciuffo d’erba che ingiallisce e muore su un davanzale è tutto l’autunno veneziano. non odor di vendemmia, non lavacri di piogge lacrimose, non fragole di foglie che cadono. 21
22 Gis 2005
G. Segantini 1858/1899 23
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La nebbia (C. Sandburg, 1878 -1967) La nebbia viene con piccoli piedi di gatto. Si siede, sogguardando il porto e la città, sui fianchi silenziosi. Poi prosegue. 25
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A. T. Bricher 1837/1908 27
J. A. Brown 1884/1902 28
L’estate è finita. (E. Dickinson, 1830 -1886) Più miti sono ora le mattine, le noci si colorano di scuro; più rotonda è la guancia delle bacche, la rosa ha lasciato la città. L’acero sfoggia sciarpe più festose, ed il prato si veste di scarlatto. Per paura d’essere fuori moda, voglio mettermi un ciondolo. 29
G. Klimt 1862/1918 30
A. Mucha 1860/1939 31
Promessi Sposi/cap. 4 (A. Manzoni, 1785 -1873) Il cielo era tutto sereno: di mani in mano che il sole s’alzava dietro il monte, si vedeva la sua luce, dalle sommità dei monti opposti, scendere, come spiegandosi rapidamente, giù per i pendii, e nella valle. Un venticello d’autunno, staccando dai rami le foglie appassite del gelso, le portava a cadere, qualche passo distante dall’albero. A destra e a sinistra, nelle vigne, sui tralci ancor tesi, brillavan le foglie rosseggianti a varie tinte; e la terra lavorata di fresco, spiccava bruna e distinta nei campi di stoppie biancastre e luccicanti dalla guazza. 32
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G. Segantini 1858/1899 34
ODE TO THE WEST WIND ( P. B. Shelley, 1792 -1822) Oh wild west wind, thou breath of autumn’s being, Thou, from whose unseen presence the leaves dead Are driven, like ghosts from an enchanter fleeing. Yellow, and black, and pale, and hectic red, Pestilence-stricken multitudes. Wild spirit, which are moving everywhere, Destroyer and preserver, Hear , oh, hear!! 35
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Novembre (G. Pascoli, 1855 -1912) Gemmea l’aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l’odorino amaro …………senti nel cuore. Ma secco è il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante…. . sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. E’ l’estate, … fredda dei morti. 37
38 Gis 2005
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